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Vernici e attrezzature per il settore nautico, un catalogo completo di vernici per imbarcazioni come vernice antivegetativa, smalti e vernici per scafi in legno, barche in vetroresina o scafi in metallo.

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vernici per nautica

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Prodotti Vernicianti

La stuccatura serve per eliminare le porosità presenti sull'imbarcazione e a livellare le superfici eliminandone le imperfezioni.

STUCCHI BICOMPONENTI
Sono stucchi ad alta resistenza, da usare per cicli bicomponenti su tutta l'imbarcazione per rasare e livellare spessori, bassi come medio-alti, su ogni tipo di materiale.
Ricordate che nelle zone immerse vanno usati solo stucchi epossidici.
Per zone a grosso spessore usate uno stucco a basso peso specifico (inferiore a 1, ovvero più leggero dell'acqua), adatto per l'utilizzo anche su superfici estese che richiedano facilità di applicazione ed estrema leggerezza per non appesantire la barca.
E' molto utile tenere a bordo una confezione di stucco subacqueo che, impastato con le mani bagnate, va utilizzato per riparazioni urgenti in applicazioni subacquee, per esempio per riparare temporaneamente piccole falle.

STUCCHI POLIESTERE
Gli stucchi poliestere sono molto utili per tutti i lavori di piccola stuccatura per correggere graffi e imperfezioni su superfici in vetroresina fuori acqua. La carteggiatura di questi stucchi è molto agevole, e polimenrizzazione e indurimento sono particolarmente rapidi.

STUCCHI SINTETICI (MONOCOMPONENTI)
Gli stucchi monocomponenti si usano in cicli monocomponenti per rasatura a basso spessore (fino a 1/2 mm) e per superfici fuori dall'acqua.
Ricordate di carteggiare sempre la superficie prima e dopo l'applicazione dello stucco.
Ricordate inoltre che tutti gli stucchi sono porosi, assorbono molta pittura, e richiedono quindi una mano supplementare di vernice durante la sovraverniciatura.
Una volta eseguite la preparazione e la primerizzazione si può procedere all'operazione di protezione vera e propria della barca, applicando un adeguato spessore di mani di fondo, o barrier coats.

LA PROTEZIONE ANTIOSMOSI
Il trattamento antiosmosi e la protezione del legno tramite resine apossidiche hanno in comune l'utilizzo di resine epossidiche liquide la cui applicazione non richiede l'uso di solventi, rendendo quindi la protezione particolarmente efficace e durevole. Lo spessore applicato 'umido' corrisponde infatti a quello "secco", poiché non avviene evaporazione e volatizzazione del solvente. Inoltre permettono di avitare la formazione di punti deboli dovuti ai piccoli crateri lasciati sul film dall'evaporazione del solvente, e con un limitato numero di mani si possono realizzare spessori irraggiungibili con pitture a solvente.
Il legno è un materiale dall'ampio utilizzo in nautica, ma facilmente deteriorabile. L'umidità e i conseguenti attacchi di funghi e muffe lo possono rendere poroso e facile allo sgretolamento. In passato veniva protetto con olii e vernici a base di olio, oggi sono però disponibili sistemi di protezione in grado di impedire permanentemente la penetrazione dell'umidità.
Le pitture antivegetative sono un prodotto importantissimo per la cura della barca, assolutamente indispensabile per mantenere la carena in buone condizioni. Contengono biocidi, sostanze che impediscono la crescita di vegetazione marina: limo, alghe, denti di cane, corallino e altre specie. Sono comunque prodotti accuratamente testati e dosati per essere efficaci solo in prossimità dello scafo e così rispettare l'ambiente marino.
La cura del gommone può richiedere due tipi di trattamento: un ciclo di applicazione di smalto per ravvivare e proteggere il gommone vecchio e un ciclo di protezione antivegetativa per le parti immerse. Entrambi i processi richiedono prodotti dall'elevata elasticità.
FINITURA DI FUORIBORDO, SOVRASTRUTTURE E TUGA
• finiture in legno a vista • finiture a smalto

FINITURA DELLA COPERTA
• su vetroresina • su legno verniciato • su teak a vista

FINITURA DI PARTI INTERNE NON A VISTA
Sentine, gavoni, ghiacciaie, cambuse: sono le parti nascoste delle barche, solitamente trascurate e trattate con una pittura qualsiasi tanto per opacizzarne la superficie e nacondere sporcizia e ruggine. In realtà è importante che queste superfici non a vista siano tenute pulite, o meglio ancora impermeabilizzate affinché l'acqua non penetri nella vetroresina dall'interno. In molti gavoni e ripostigli vengono tenuti i sacchi delle vele, ma queste parti vengono usate anche come cambusa: è bene che gli alimenti entrino in contatto solo con prodotti sicuri e superfici pulite. P er la pulizia di queste superfici vi consigliamo di utilizzare prodotti impermeabilizzanti privi di solventi, particolarmente adatti all'applicazione in locali angusti, dove non sprigioneranno vapori. Inoltre, una mano di prodotto(solitamente non ne necessitano altre) elimina l'odore sgradevole della vetroresina nelle barche nuove.
Evitate di impermeabilizzare tutte le superfici su barche non nuove con legno impregnato di umidità: rischiereste di intrappolare l'acqua e far marcire il legno.

Gli Strumenti

Un adeguato ambiente di lavoro è la premessa fondamentale per la buona riuscita del vostro progetto: la sede ideale di un laboratorio deve essere confortevole e quanto più spaziosa possibile.

PIALLE
Uno degli strumenti più utilizzati in laboratorio, oltre alla pialla classica ci sono: la sponderuola, che è una pialla senza coste laterali, in varie larghezze; la pialla per modanature, conosciuta anche con il nome di bastone, con lama sagomata in una moltitudine di forme (quello a profilo tondo è il tipo di bastone più usato), utilizzata per fare cornici di tutti i tipi. Esistono varie misure di sponderuole e bastoni e sarebbe bene averne il più possibile, per quanto soprattutto questi ultimi siano ormai difficili da trovare in commercio. Possono essere comunque costruite in laboratorio, almeno le pialle a lama tonda che ci danno la possibilità con l’ausilio delle spondaruole di costruire praticamente ogni tipo di cornice.

SCALPELLI
Gli scalpelli sono utensili di utilizzo quotidiano in un laboratorio di restauro. Esistono di varie misure, e conviene averne il più possibile, anche se le misure più usate sono quelle comprese tra il 15 al 30 mm. Caratteristica fondamentale perché uno scalpello funzioni è l’affilatura, che deve essere perfetta e ripetuta anche mentre si lavora: uno scalpello che taglia poco non serve, è quindi buona norma munirsi di una buona pietra ad olio e tenerla sempre a portata di mano.
E' sconsigliabile inoltre servirsi di scalpelli di infima qualità: il costo elevato dell'utensile verra ammortizzato in breve tempo. Tra gli scalpelli più particolari sono quello inginocchiato, e il bedano, scalpello con lama più spessa che serve per fare le mortase (la femmina degli incastri).

SGORBIE
Le sgorbie da intagliatore sono un utensile molto utile in falegnameria, a patto che vangano affilati in maniera quasi perfetta; sono adatte all'intaglio, per rifinire cornici, o integrazioni di legno nuovo sull’oggetto del restauro. Esistono sgorbie di molte misure e profili. Nella vostra attrezzatura non potranno mancare un seghetto per impiallacciatura, uno da traforo, un truschino o traccia-linee , una martellina da impiallacciatura, un coltello per segnare (in alternativa alla classica matita meno precisa).
I flatting sono vernici a basso contenuto di resina che hanno il compito di proteggere soprattutto particolari esterni in legno. Infatti, la bellezza del legno non dovrebbe mai essere nascosta da uno smalto ma esaltata da una vernice che essendo trasparente ne fa apprezzare la naturale estetica, proteggendo il legno dagli agenti atmosferici.
Per esaltare legni poco colorati, vecchi o ristrutturati, esistono anche i flatting colorati, i quali pur conservando le proprietà di trasparenza dei flatting comuni, danno un tocco di vivacità e splendore al legno.
Prima di procedere col flatting conviene sempre applicare due mani di impregnante.
Il tarlo è un insetto che si nutre di sostanze contenute nel legno erodendo i mobili. E' bene perciò sapere quando l'attacco del tarlo sia realmente pericoloso per il mobile e di conseguenza come agire. Va anche detto che difficilmente un solo trattamento può debellare i parassiti, e molto probabilmente sarà necessario nel tempo un ulteriore trattamento.
COLLA FORTE
Nei processi di restauro vengono impiegate le colle più svariate (colla ossalica, colla di coniglio, colla di pesce). Quella usata maggiormente è la colla forte prodotta dai cascami di animali (si trova anche sotto il nome di "colla caravella"), che va preparata con meticolosa attenzione. I mobili di una certa epoca venivano tutti incollati con questo tipo di colla, la quale opportunamente riscaldata permette lo scollamento dei vari pezzi. Nel caso debba essere effettuato un restauro di un manufatto incollato con questo prodotto è necessario, dopo le opportune cure, procedere al reincollaggio dei pezzi rimossi o sostituiti con la stessa colla forte.

COLLA VINILICA
Per pezzi non aventi valore storico elevato o lavorazioni di mobili comuni si può usare la colla vinilica, che ha il pregio di incollare veramente bene e il difetto di non permettere più di separare agevolmente i pezzi pena la loro rottura. Attenzione, la colla vinilica macchia! I residui vanno tolti con una spugnetta umida: non basta togliere l'eccedenza con un semplice panno, ne rimane sempre una leggera presenza che impedisce ai mordenti ed altri prodotti di impregnare il legno.
La sverniciatura è quel procedimento che permette di eliminare da un mobile i vari strati di vernice applicati durante la sua vita fino al legno nudo. E' possibile trovare una sola mano di vernice così come diverse mani, in grado di coprire anche i più vistosi difetti del legno. Questa operazione è sconsigliata per quei mobili antichi e di pregio a cui il tempo ha conferito quella inconfondibile patina così importante da salvaguardare. In questo caso ci si dovrà limitare ad una pulizia superficiale del mobile con prodotti meno potenti degli sverniciatori, ma efficaci al punto di rimuovere soltanto lo sporco accumulatosi.
La sverniciatura può essere eseguita o con sverniciatori oppure con soda caustica.
La gommalacca è una sostanza naturale prodotta da punture dell'insetto "cocus lacca" su alberi orientali quali ficus religiosa, ficus india ecc. La resina che ne trasuda avvolge gli insetti appropriandosi di alcune loro sostanze, per esempio il colore, e viene poi raccolta dagli alberi. Questo prodotto viene trattato con un complesso procedimento di depurazione per separare la parte colorante di fusione e solidificazione, stendendolo su piatti o foglie di banano per ricavarne le note scagliette. La qualità che si ottiene dipende dal processo di purificazione. La qualità migliore ha colore biondo di aspetto traslucido e scaglie piccole e ben separate.
La stuccatura con stick di cera colorati permette di eliminare, mascherandoli, i difetti del legno (crepe, rigature, fori di tarlo) o di ricostruire parti mancanti di zone lavorate a scultura o ad intarsio.
I modi di applicazione sono innumerevoli. Per piccoli ritocchi basta sfregare direttamente lo stick sul legno da riparare: la cera si deposita, mascherando i piccoli difetti e si livella poi con uno strofinaccio, agendo in modo energico. Per turare grosse crepe, si procede scaldando lo stick con una fonte di calore o con un saldatore a stagno, facendo colare la cera nelle parti da riparare e lavorandola successivamente con una spatolina per eliminare le parti in eccesso.

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